POLEMICHE NATALIZIE: i musulmani non si oppongono alle feste, agli usi e ai costumi altrui
scritto da: Amani Sadat
Anche quest’anno puntuali come le festività natalizie arrivano le polemiche, spesso provocate dalle decisioni di alcuni insegnanti e direttori didattici in nome di un malinteso rispetto verso i musulmani.
Chi invece galoppa l’onda asserisce che il problema è posto dai musulmani che non vogliono in nessun modo integrarsi e che anzi invadono e impongono i propri modelli.
E allora cominciano “paragoni“, confronti e insinuazioni di ogni tipo.
L’insistenza mediatica ci porta a credere che i musulmani non apprezzino il Natale e che non rispettino la fede e la cultura di chi gli ospita. Politici e giornalisti strumentalizzano il crocefisso o le feste natalizie nelle scuole facendo ricadere le colpe sui musulmani che non sono avvezzi al rispetto e alla condivisione.
Ma dietro a queste sterili polemiche non vi è la religione, osservare usi e costumi non rappresenta una minaccia per i non cristiani.
Mentre “l’Italia si piega alle richieste dei musulmani” , nei paesi islamici si vieta il Natale. Niente di più lontano dalla realtà.
In Egitto, dove il 90% è di fede musulmana, il Natale copto ortodosso che cade il 7 gennaio,
non è solo una ricorrenza sentita e importante, ma una festa nazionale a tutti gli effetti.
Anche in Libano, in Siria, in Palestina e in Iraq, paesi con una forte presenza cristiana, il Natale rappresenta una ricorrenza festeggiata con solennità ed entusiasmo.
Lo stesso accade in Iran, a dispetto di quanto si voglia far credere in Occidente dalle forze politiche. Questo perchè in questi paesi esistono valori e principi fondamentali a difesa della libertà di culto e di preghiera.
Pertanto i musulmani celebrano con rispetto qualsiasi evento, in questo caso cristiano in onore di Gesù di Nazareth, figlio di Maria.
La figura di Gesù è centrale nella fede islamica, nel Corano sono dedicate a Gesù e a Maria tre delle sure più lunghe e i loro rispettivi nomi sono menzionati rispettivamente 183 e 85 volte.
[ Quando gli angeli dissero: “O Maria, Dio ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente: il suo nome è Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’altro, uno dei più vicini. Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomoni devoti.” Ella disse: “Come potrò avere un bambino se mai uomo mi ha toccata?” Disse: “È così. Dio crea ciò che vuole. Se decide una cosa dice solo ‘Sii!’ ed essa è.” ]
Il Natale è simbolo di una civiltà non solo di una religione. In Italia e in Europa la civiltà cristiana ha radici profonde che vanno rispettate e negarle significa solo non conoscere la storia e chiudere gli occhi davanti alla realtà. Chi conosce la realtà e ha idee chiare rispetta l’altro. Chi , invece, purtroppo è ignorante e pieno di pregiudizi non rispetta nessuno.
In questo senso l’Islam non si oppone alle feste tradizionali delle altre religioni e predica massimo rispetto per il cristianesimo e l’ebraismo. Alla luce di questo, mi sembra più logico, invece di togliere segni religiosi, accostarne ed aggiungerne di diversi.